GLICEMIA E ALIMENTAZIONE

Risposte a cura di: Dott.ssa Carla Lertola, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, presidente e cofondatrice dell’associazione Robin Foood Onlus

I livelli di concentrazione di glucosio (zucchero) nel sangue dipendono inevitabilmente anche dall’alimentazione. Come fare per gestire al meglio la glicemia? Ecco le indicazioni della dottoressa Carla Lertola.

  1. È giusto evitare qualsiasi tipo di zucchero in caso di glicemia alta?

La riposta è no! È importante rivolgersi sempre al medico curante ma, in linea generale, vanno ridotti o tolti solo gli zuccheri semplici. Perché? Tutto dipende dalla loro composizione: vengono metabolizzati più velocemente e hanno un indice glicemico alto (la velocità con cui sale lo zucchero nel sangue).

Gli zuccheri semplici si dividono in:

  • monosaccaridi (glucosio, fruttosio e galattosio), che nel fegato si trasformano in parte in glucosio che a sua volta stimola l’insulina;
  • disaccaridi: i più celebri sono il saccarosio, che corrisponde allo zucchero da tavola, il lattosio, lo zucchero più importante del latte composto da fruttosio e galattosio, e il maltosio.

N.B. Il consumo di zuccheri semplici va ridotto in caso di diabete, ma anche in caso di diabete non conclamato o comunque per prevenirlo.

  1. Come ridurre il consumo di zuccheri semplici?

Il segreto è imparare ad assaporare il gusto caratteristico degli alimenti; è solo questione di abitudine!

Per farlo basterebbe:

  • ridurre l’uso dello zucchero da tavola: esiste una differenza tra zucchero normale, di canna o integrale che si evidenzia nel caso in cui ne è previsto un utilizzo di grandi quantità, come nel caso dei dolci fatti in casa. Attenzione però a non farsi prendere la mano e a non confondere il genuino con il sano; anche se vengono fatti in casa, i dolci hanno una quota sempre rilevante di zuccheri (e grassi) e si tende a mangiarne sempre in quantità maggiori rispetto ai dolci porzionati;
  • prediligere frutta di stagione e alla giusta maturazione, ma non superare le 2 massimo 3 porzioni di frutta al giorno (una porzione corrisponde a un frutto grande come mela, pera, arancia, oppure a una porzione da ristorante di fragole, ananas o kiwi). Questo perché la frutta ha molto fruttosio e glucosio, pericolosi per chi ha glicemia alta o una predisposizione al diabete;
  • non eccedere con il latte o derivati (yogurt) perché hanno una buona quota di zuccheri.

Se proprio ci si vuole concedere un dolce, è bene prevederlo non più di una volta alla settimana in età adulta. Alla mattina, non eccedere con i frollini (prediligere i biscotti secchi con meno zuccheri e grassi) da alternare con pane e marmellata, fette biscottate e cereali. Attenzione agli assaggini o biscotti mangiati durante il giorno che incidono soprattutto in caso di sovrappeso!

Per i bambini invece è concessa anche la merenda con un dolce, una fetta di torta o gelato purché alternata a frutta o latte/yogurt.

  1. Esistono altri alimenti a cui bisogna fare più attenzione per la nostra salute?

Esistono 4 categorie di alimenti che mangiamo perché ci piacciono e sono particolarmente buoni ma che in realtà non sono indispensabili per la nostra salute e che quindi andrebbero ridotti o addirittura evitati:

  • alcool, ovvero la bevanda alcolica in tutte le sue forme (vino, birra, distillati e super alcolici) potenzialmente dannosi per la nostra salute;
  • salumi e insaccati grassi quali salame, coppa, pancetta, ovvero tutti quei salumi dove non è possibile togliere il grasso. Attenzione: in questa categoria rientrano anche il prosciutto crudo o cotto se vengono mangiati con il grasso;

N.B. I salumi sgrassati, il formaggio e la carne sono alimenti contemplati nella nostra dieta, ma attenzione a non consumarli in quantità eccessiva perché possono essere controindicati per la nostra salute

  • zucchero in tutte le sue forme: dallo zucchero da tavola, al miele, dalle bevande zuccherate fino ai dolci in genere (dai dolci più semplici come i biscotti fino ai prodotti da forno come la crostata, ricchi di grassi);
  • derivati conditi del pane: dai crackers e grissini fino alla pizza, focaccia, taralli, schiacciatine, torte salate. In questa categoria rientrano anche i derivati troppo conditi della pasta, come la lasagna.