Ipertensione: perché l’OMS la definisce un killer silenzioso
L’ipertensione è uno dei principali problemi di salute pubblica globali. Colpisce un adulto su tre nel mondo e spesso non dà sintomi, pur danneggiando progressivamente arterie, cuore, reni e cervello. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ha definita un “killer silenzioso”, responsabile di milioni di infarti e ictus ogni anno.
Secondo gli ultimi dati, nel mondo convivono con l’ipertensione circa 1,4 miliardi di persone. In Italia la prevalenza è ancora più alta della media mondiale: 14,6 milioni di adulti tra i 30 e i 79 anni, pari al 42% della popolazione di riferimento. Tuttavia, solo il 33% riesce a mantenere valori pressori sotto controllo, nonostante diagnosi e terapie disponibili.
Ipertensione: che cos’è e come si misurano i valori
La ipertensione viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) attraverso due valori:
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Pressione sistolica: la forza con cui il cuore spinge il sangue nelle arterie
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Pressione diastolica: la pressione nelle arterie tra un battito e l’altro
Valori ottimali: 120/80 mmHg
Soglia di ipertensione: ≥ 140/90 mmHg (in più rilevazioni regolari)
Quando i valori superano in modo stabile questi limiti, le pareti delle arterie subiscono danni progressivi che compromettono l’apporto di ossigeno ai tessuti e aumentano il rischio cardiovascolare.
Perché oggi l’ipertensione è così diffusa
Un tempo associata ai paesi industrializzati, oggi l’ipertensione colpisce soprattutto le nazioni a medio e basso reddito. Secondo l’OMS, la crescita è dovuta a:
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urbanizzazione rapida
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diete ricche di sale e alimenti ultra-processati
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stress e ritmi elevati
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sedentarietà
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inquinamento atmosferico
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aumento del sovrappeso e dell’obesità
Accanto ai fattori modificabili, esistono elementi non controllabili come età e predisposizione genetica, che aumentano ulteriormente la vulnerabilità.
Ipertensione: i fattori di rischio principali
Tra le cause più comuni troviamo:
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Eccesso di sale nella dieta
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Vita sedentaria
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Consumo elevato di alcol
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Fumo
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Sovrappeso e obesità
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Stress prolungato
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Esposizione a inquinamento atmosferico
La buona notizia, sottolinea l’OMS, è che molti di questi fattori di rischio sono correggibili, e possono ridurre sensibilmente la pressione.
Come prevenire e gestire l’ipertensione: le strategie più efficaci
Modificare lo stile di vita è il primo passo per prevenire e contenere l’ipertensione. Tra le azioni più utili:
1. Seguire un’alimentazione equilibrata
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limitare il sale
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aumentare frutta e verdura
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preferire cibi freschi e meno processati
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ridurre grassi saturi e zuccheri aggiunti
2. Fare attività fisica regolare
Almeno 150 minuti a settimana di movimento moderato (camminata veloce, bici, nuoto).
3. Ridurre alcol e smettere di fumare
Due comportamenti che influiscono direttamente sui livelli pressori.
4. Controllare regolarmente la pressione
Specialmente dopo i 40 anni o in presenza di fattori di rischio.
La road map dell’OMS contro l’ipertensione
Per affrontare l’ipertensione come sfida globale, l’OMS ha elaborato una road map strategica che invita i governi a:
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Rendere la lotta all’ipertensione una priorità nazionale
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Standardizzare i protocolli di diagnosi e trattamento
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Rafforzare i sistemi sanitari territoriali
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Garantire farmaci accessibili a tutta la popolazione
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Creare sistemi di monitoraggio e valutazione dei risultati
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Educare la popolazione sui rischi e sulla prevenzione
L’obiettivo è uno solo: ridurre malattie cardiovascolari, ictus e mortalità, migliorando la qualità della vita e costruendo un futuro più sostenibile per la salute pubblica.
Conclusione: perché intervenire sull’ipertensione è fondamentale
L’ipertensione può rimanere silente per anni, ma le sue conseguenze possono essere gravi. Fare prevenzione significa proteggere cuore, cervello, vasi sanguigni e reni. Semplici cambiamenti nello stile di vita, uniti a controlli regolari, possono fare una differenza enorme sia per il singolo individuo sia per la società.