Lo scompenso cardiaco è in aumento. Cosa significa davvero?
Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica sempre più diffusa, in Italia e nel mondo. Si manifesta quando il cuore non riesce a pompare una quantità di sangue sufficiente a soddisfare le esigenze dell’organismo. Questo porta a una riduzione progressiva delle capacità funzionali e, nel tempo, può compromettere in modo significativo la qualità della vita.
Oggi, lo scompenso cardiaco rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione tra gli over 65, ed è considerato una vera emergenza sanitaria.
In Italia si stimano circa 800.000 persone affette da insufficienza cardiaca, un numero destinato a crescere a causa dell’invecchiamento della popolazione e dei progressi nella diagnosi precoce.
Chi è più a rischio di sviluppare scompenso cardiaco?
La prevalenza dello scompenso cardiaco aumenta con l’età:
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Circa 1,7% della popolazione generale
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Oltre il 10% tra gli over 65
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Circa 20% tra gli ultraottantenni
I principali fattori di rischio sono:
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Cardiopatia ischemica e coronaropatie
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Ipertensione arteriosa
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Diabete
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Infarto miocardico pregresso
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Malattie congenite del cuore
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Patologie delle valvole cardiache, del pericardio e dell’endocardio
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Disturbi del ritmo cardiaco
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Stili di vita non salutari: fumo, sedentarietà, dieta squilibrata, sovrappeso
Prevenzione: la prima cura contro lo scompenso cardiaco
La prevenzione dello scompenso cardiaco si basa su abitudini sane e controlli regolari. Piccoli cambiamenti nello stile di vita possono fare la differenza:
Le 5 regole d’oro per proteggere il cuore:
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Controllare pressione arteriosa, glicemia e colesterolo
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Smettere di fumare
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Praticare attività fisica moderata e costante
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Segui una dieta equilibrata, ricca di verdure e povera di sale
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Mantenere una buona idratazione
Agire per tempo può rallentare la progressione della malattia e migliorare la prognosi.
Riconoscere i sintomi dello scompenso cardiaco
Individuare i segnali iniziali è fondamentale per ottenere una diagnosi precoce e iniziare una terapia mirata. Tra i sintomi più comuni troviamo:
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Affaticamento anche per piccoli sforzi
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Fiato corto (dispnea) a riposo o durante attività leggere
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Gonfiore alle gambe e alle caviglie
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Aumento di peso rapido dovuto a ritenzione di liquidi
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Tosse secca e persistente
In presenza di uno o più di questi segnali, è importante rivolgersi al medico per un approfondimento.
Diagnosi e trattamenti disponibili
Grazie ai progressi della ricerca scientifica e della cardiologia clinica, oggi esistono strumenti diagnostici e terapeutici sempre più efficaci per gestire lo scompenso cardiaco. Gli specialisti possono definire un piano di trattamento personalizzato, che può includere:
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Terapie farmacologiche
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Dispositivi impiantabili (come pacemaker o defibrillatori)
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Cambiamenti dello stile di vita
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Riabilitazione cardiologica
Un approccio multidisciplinare e personalizzato è fondamentale per migliorare la qualità di vita del paziente.
Conclusione: affrontare lo scompenso cardiaco con consapevolezza
Lo scompenso cardiaco è una patologia in crescita che richiede un impegno condiviso da parte della sanità, dei professionisti e della popolazione. Prevenire è possibile: seguire uno stile di vita sano e riconoscere precocemente i sintomi sono le armi migliori a nostra disposizione.
Prendersi cura del cuore oggi significa garantire benessere domani.