Pelle e cambiamenti climatici: perché la salute cutanea è sempre più a rischio

L’aumento delle temperature e l’inquinamento mettono a rischio la salute della pelle

L’impatto di pelle e cambiamenti climatici è un tema di crescente attualità. Non si tratta solo di una questione ambientale: la nostra salute cutanea è oggi sempre più esposta a nuove minacce legate a temperature elevate, inquinamento atmosferico, radiazioni UV e eventi meteorologici estremi.

La pelle, in quanto organo più esteso e direttamente esposto agli agenti esterni, è il primo bersaglio delle trasformazioni climatiche in atto. Studi scientifici dimostrano che questi fattori stanno contribuendo a un aumento di dermatiti, allergie, infezioni e tumori cutanei.


Radiazioni solari e buco dell’ozono: più rischi per la pelle

L’innalzamento della temperatura globale e la riduzione dello strato di ozono causano una maggiore esposizione della pelle ai raggi UV, con conseguenze serie:

  • Invecchiamento precoce della pelle

  • Aumento del rischio di tumori cutanei (melanomi, carcinomi squamosi e basocellulari)

📌 Dati rilevanti:
Ogni diminuzione dell’1% dello strato di ozono porta a:

  • +1-2% di melanomi

  • +4,6% di carcinomi squamosi

  • +2,7% di carcinomi basocellulari


Inquinamento atmosferico e pelle: una barriera sempre più debole

Oltre ai raggi UV, anche l’inquinamento dell’aria rappresenta un pericolo per la salute cutanea. Le principali sostanze nocive coinvolte sono:

  • Particolato fine (PM10 e PM2.5)

  • Ossidi di azoto (NOx)

  • Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

Questi agenti danneggiano la barriera protettiva della pelle, aumentando la suscettibilità a:

  • Eczema e dermatite atopica

  • Acne e psoriasi

  • Infiammazioni croniche

  • Infezioni batteriche e fungine

La pelle diventa più vulnerabile e perde le sue naturali difese antiossidanti e immunitarie.


Eventi climatici estremi: un acceleratore per le patologie cutanee

1. Ondate di calore e pollini allergenici

Le alte temperature favoriscono la crescita di piante allergeniche e aumentano la presenza di pollini, aggravando:

  • Dermatiti allergiche

  • Orticaria da contatto e da calore

2. Inondazioni e aumento dell’umidità

Dopo eventi estremi come alluvioni e piogge intense, si osserva:

  • Maggiore diffusione di muffe e acari

  • Peggioramento delle dermatiti atopiche

  • Incremento dei casi di psoriasi acuta in ambienti urbani

📌 Secondo i dati dermatologici, gli episodi acuti di dermatite atopica aumentano dopo eventi estremi, con un impatto diretto sulle richieste di ricoveri d’urgenza.


Qualità dell’acqua e microbioma cutaneo: un equilibrio in pericolo

I cambiamenti climatici compromettono anche la qualità delle risorse idriche. La scarsità d’acqua e la contaminazione delle fonti alterano l’equilibrio del microbioma cutaneo, favorendo:

  • Irritazioni e infezioni

  • Dermatiti micotiche

  • Infiammazioni ricorrenti

Il microbioma è fondamentale per la salute della pelle: proteggerlo significa rafforzare le difese naturali dell’organismo.


Come proteggere la pelle dai cambiamenti climatici?

Prevenzione individuale

È possibile difendere la pelle con buone abitudini quotidiane, come:

  • Uso di filtri solari ad ampio spettro

  • Creme barriera anti-smog

  • Cura del microbioma cutaneo con detergenti delicati

  • Corretta idratazione e alimentazione

Azioni collettive

È indispensabile anche un approccio sociale e istituzionale:

  • Politiche ambientali per ridurre le emissioni

  • Educazione alla salute cutanea

  • Campagne informative sui rischi dei cambiamenti climatici per la pelle


Conclusione: pelle e cambiamenti climatici, una nuova priorità sanitaria

La connessione tra pelle e cambiamenti climatici non è più ipotetica: è una realtà scientificamente dimostrata.
Proteggere la pelle oggi significa prevenire patologie future e preservare un bene essenziale per il nostro benessere.
Adottare uno stile di vita consapevole, informarsi e promuovere politiche ambientali efficaci sono azioni indispensabili per affrontare questa nuova sfida sanitaria.


Le informazioni fornite hanno scopo divulgativo e non sostituiscono il consulto medico. In caso di dubbi, contatta un professionista sanitario.


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29/09/2025