Disturbi dell’olfatto: l’epidemia silenziosa che colpisce un italiano su sei

I disturbi dell’olfatto: un problema diffuso e sottovalutato

I disturbi dell’olfatto rappresentano una condizione ancora troppo spesso ignorata, ma che interessa circa un italiano su sei. Secondo recenti stime, la percentuale cresce con l’età, arrivando a coinvolgere il 50% degli over 65 e oltre il 75% degli ultraottantenni. Si tratta di una vera e propria epidemia silenziosa, che ha un impatto profondo sulla qualità della vita, sulla sicurezza quotidiana e sul benessere emotivo.

L’olfatto è un senso fondamentale, strettamente connesso con il gusto, la memoria e le emozioni. La sua perdita o alterazione può generare isolamento, cambiamenti nelle abitudini alimentari e difficoltà nel percepire pericoli come fughe di gas o cibi avariati.


Quali sono i principali disturbi dell’olfatto?

I disturbi dell’olfatto, tecnicamente detti disfunzioni olfattive, si dividono in due categorie:

1. Disfunzioni olfattive quantitative

  • Anosmia: totale perdita dell’olfatto.

  • Iposmia: riduzione parziale della percezione degli odori.

2. Disfunzioni olfattive qualitative

  • Parosmia: percezione alterata degli odori (un odore familiare risulta sgradevole o diverso).

  • Fantosmia: percezione di odori inesistenti.

  • Pseudosmia: interpretazione soggettiva e distorta di un odore reale.


Le cause dei disturbi dell’olfatto

Le origini delle disfunzioni olfattive possono essere molteplici. Tra le più comuni troviamo:

  • Rinosinusiti croniche

  • Allergie respiratorie

  • Esposizione a sostanze tossiche o irritanti

  • Invecchiamento fisiologico

  • Patologie neurologiche (es. Parkinson, Alzheimer)

  • Traumi cranici

  • Infezione da Covid-19, che ha causato un aumento esponenziale dei casi di anosmia e iposmia, con oltre il 50% dei contagiati temporaneamente colpiti.


Come si diagnosticano i disturbi dell’olfatto?

Nonostante la rilevanza del problema, spesso i disturbi dell’olfatto vengono sottovalutati o diagnosticati in ritardo. Molti pazienti si abituano alla perdita graduale degli odori e si rivolgono a uno specialista solo in fase avanzata.

Strumenti per la diagnosi:

  • Test olfattivi specifici (valutazioni soggettive e oggettive)

  • Risonanza magnetica cerebrale per identificare eventuali danni centrali

  • Esami endoscopici nasali per valutare ostruzioni o infiammazioni

Un’analisi tempestiva consente di distinguere tra:

  • Cause periferiche: infiammazioni, ostruzioni nasali

  • Cause centrali: patologie neurologiche, traumi


Perché è importante intervenire subito

Intervenire precocemente nei disturbi dell’olfatto consente di:

  • Impostare un trattamento mirato (farmacologico, chirurgico o riabilitativo)

  • Prevenire conseguenze psicologiche, come depressione e isolamento

  • Migliorare l’alimentazione e la sicurezza domestica

  • Riconoscere segnali precoci di patologie neurodegenerative

In caso di sintomi persistenti, è fondamentale rivolgersi a un otorinolaringoiatra o a uno specialista in disturbi sensoriali.


Conclusione: non sottovalutare i disturbi dell’olfatto

I disturbi dell’olfatto non sono solo un fastidio, ma un potenziale campanello d’allarme per la salute generale. Riconoscerli e affrontarli con tempestività può fare la differenza nella qualità della vita. Se noti una ridotta percezione degli odori, rivolgiti a un medico per una diagnosi accurata e un piano terapeutico personalizzato.


Le informazioni fornite hanno scopo divulgativo e non sostituiscono il consulto medico. In caso di dubbi, contatta un professionista sanitario.

04/11/2025