È ormai assodato che l’alcol, se assunto in dosi elevate, provoca un aumento della frequenza cardiaca favorendo le aritmie, come la fibrillazione atriale e conseguenti palpitazioni cardiache, affaticamento e affanno.
Se il consumo di alcol è cronico, però, questa forma di aritmia è preceduta dalla cardiomiopatia dilatativa che comporta un aumento dei volumi delle camere cardiache (arti e ventricoli) e una conseguente difficoltà per il muscolo di contrarsi. È fondamentale quindi attenersi alle giuste dosi giornaliere di alcol, ovvero 1-2 bicchieri al giorno per gli uomini e mezzo o uno per le donne.
Importante è anche la temperatura della bevanda alcolica: se è fredda, infatti, aumenta il rischio di aritmie visto che determina una riduzione eccessiva della frequenza cardiaca. È più indicato, quindi, bere vino rosso a temperatura ambiente.