ALLERGIE IN AUMENTO: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO COME FATTORI CHIAVE

Negli ultimi decenni, le allergie respiratorie, in particolare le riniti allergiche, sono in costante crescita anche in Italia, con un aumento dal 16,8% nel 1991 al 25,8% nel 2010. Circa nove milioni di persone soffrono di allergie respiratorie dovute ai pollini nell’aria. Questo aumento è attribuito a vari fattori, tra cui:

  • stili di vita meno orientati all’aperto
  • uso più diffuso di antibiotici e di alimenti raffinati
  • ridotto contatto con agenti infettivi nella prima infanzia
  • introduzione di nuove specie vegetali
  • crescente tasso di obesità

Tuttavia, il cambiamento climatico è un elemento significativo nell’incremento delle allergie.

L’aumento delle temperature può accelerare la crescita delle piante, portando a fioriture più precoci e a un incremento della produzione di pollini, che sono spesso responsabili delle allergie respiratorie. Ad esempio, uno studio condotto negli Stati Uniti ha previsto un aumento del 200% nella produzione di polline, un anticipo di circa 40 giorni nella stagione pollinica e un aumento di 19 giorni nella sua durata entro la fine del secolo.

Altri ricercatori suggeriscono che l’aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO₂) dovuto all’attività industriale e umana possa avere un ruolo significativo. Concentrazioni più elevate di CO₂ favoriscono la crescita delle piante, aumentando così la produzione di polline.

L’inquinamento atmosferico è un altro fattore da considerare nell’aumento delle allergie al polline. La tipologia e la concentrazione degli inquinanti presenti nell’aria, il tempo di esposizione, la ventilazione e altri fattori climatici influenzano gli effetti dell’inquinamento sulle allergie.

In generale, vivere vicino a strade trafficate rende le persone più suscettibili a reazioni allergiche al polline rispetto a coloro che risiedono in zone rurali. Questo può essere attribuito al danneggiamento della parete cellulare dei granuli pollinici da parte degli inquinanti, che facilita il rilascio di allergeni nell’aria e il loro ingresso nell’apparato respiratorio. Inoltre, gli inquinanti possono stimolare la produzione di anticorpi coinvolti nelle reazioni allergiche e alterare i processi biologici nelle piante, influenzando la produzione di allergeni nel polline. Concentrazioni elevate di ozono, come spesso osservato nelle città mediterranee nelle giornate soleggiate, può favorire la produzione di polline con capacità allergenica più elevata.

06/11/2023