BAMBINI, MIOPIA E CELLULARE. UNA TRIADE TEMERARIA

A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale

La miopia è il più comune difetto della vista e ne risulta affetto circa un miliardo e mezzo della popolazione mondiale. In Italia sono 15 milioni i miopi. È una condizione che si sviluppa già nell’infanzia con una progressione durante l’adolescenza. A 9 anni la prevalenza della miopia è del 12%. A 15 anni è del 18% e del 24% in età adulta.

Considerata una volta come una condizione puramente genetica, oggi è ormai noto che ha invece una genesi multifattoriale, dove sia la genetica sia l’ambiente giocano un ruolo importante.

Gli occhi non spaziano più per panorami lontani e infiniti. Gli orizzonti con profili delle montagne dai caldi colori della terra e la lunga striscia blu del mare sono stati soppiantati da immagini virtuali ravvicinate in frenetica velocità e con colori eccessivi e deliranti.

Anche l’inquinamento ha un ruolo in questo fenomeno. La difficoltà respiratoria che provoca e i danni ossidativi e infiammatori della superficie oculare inducono maggior stress della vista e incremento della miopia.

Gli effetti negativi di un uso incontrollato di dispositivi elettronici non si fermano qui. Oltre all’astenopia, cioè la presenza di bruciore, fotofobia (intolleranza alla luce), annebbiamento, stanchezza, cefalea, senso di corpo estraneo, lacrimazione, secchezza e blefarospasmo (strizzare frequentemente gli occhi), vi sono anche conseguenze posturali.

Disturbi muscolo-scheletrici provocati dalla testa piegata troppo in avanti che causa eccessiva cifosi cervicale, scoliosi se si mantiene una postura inadeguata su divani, poltrone o sdraiati per terra. Alterazioni articolari delle mani e del pollice per la veloce e a volte isterica digitazione e manipolazione di joystick. La compilazione di messaggi al cellulare provoca inoltre alterata respirazione con apnee.

I bambini nei primi anni di sviluppo sono particolarmente vulnerabili a qualsiasi cambiamento che interviene sia di tipo positivo sia negativo. Uso non verificato di strumenti elettronici per un bambino può significare un’inarrestabile modificazione in senso miopico e posturale dalla complicata e a volte irreversibile soluzione.

Per contrastare questo fenomeno chi passa più tempo all’aperto tra i 3 e i 9 anni riduce l’incidenza di miopia tra i 10-15 anni. Stare almeno un’ora all’aperto giornalmente aumenta l’uso del campo visivo periferico e la rapidità della messa a fuoco per lontano e vicino.

Senza dimenticare che spesso dipende anche dai genitori un corretto stile di vita dei propri figli. È purtroppo non infrequente vedere bambini a tavola che invece di mangiare e gustare ciò che hanno nel piatto sono assenti da ciò che li circonda e rapiti dal cellulare o tablet che hanno in mano. È certamente più facile zittire i lamenti e gli strilli di un piccolo dandogli il cartone animato da vedere o il videogioco da fare sul tablet, piuttosto che tranquillizzarlo con pazienza genitoriale e modi adeguati.

Appare logico che, iniziando dai più piccoli, anche di 2 o 3 anni, e anche nella prima adolescenza, sia necessaria un’attenta e puntigliosa visita specialistica medica dell’oculista, meglio se specializzato nell’oftalmologia pediatrica, per individuare il più precocemente possibile difetti visivi e soprattutto la miopia e l’eventuale associazione con l’astigmatismo.

Usare occhiali da subito e a permanenza -cioè tutto il giorno-, è fondamentale per ridurre il pericolo di rapidi peggioramenti e rendere, invece, sano e regolare lo sviluppo dell’apparato visivo.

Le lenti a contatto sono consigliate, dopo consulto medico, e solo per attività sportiva dai 15 anni, mentre per lo studio è sempre e meglio un buon occhiale.

La televisione è consentita non più di un paio di ore al giorno. Questa non danneggia gli occhi ma li affatica molto.

E soprattutto nei bambini è indispensabile un sonno di almeno nove ore per notte. Dormire poco indebolisce il sistema immunitario, riduce la concentrazione mentale, aumenta l’obesità e il rischio di malattie degenerative. Usare il cellulare di notte induce insonnia per la riduzione dell’ormone melatonina.

 

26/01/2022