CALCOLI RENALI: COSA SONO E COME DISFARSENE

Le nefrolitiasi, litiasi o, più semplicemente, calcoli renali, sono aggregazioni di sali minerali che si depositano nel tratto urinario e la cui presenza può essere del tutto ignorata fino alla loro casuale scoperta mediante radiografie o ecografie. I calcoli assumono inizialmente la forma di cristalli ma possono crescere fino a diventare delle dimensioni di una pallina da golf. A causa della loro composizione chimica, le nefrolitiasi possono mutare la loro sede originaria, andando talvolta ad ostacolare il normale flusso dell’urina, provocando non soltanto dolore durante la minzione, ma anche infiammazioni del tratto urinario e, nei casi più gravi, un’insufficienza renale. Se in passato si riteneva che l’insorgenza dei calcoli fosse causata dalla disidratazione e da una dieta scorretta, si è poi scoperto che la loro presenza nell’organismo è sostanzialmente ereditaria. Ci sono però alcuni fattori, anche legati allo stile di vita, che facilitano lo sviluppo dei calcoli renali. Gli uomini sono generalmente più soggetti alla formazione di calcoli nel tratto urinario, il che è dovuto alla minor concentrazione di citrato nell’urina. Un pH urinario inferiore a 5 può contribuire alla formazione dei sopracitati cristalli, insieme anche all’ipertiroidismo e alla perdita o scarsa assunzione di liquidi. Per alleviare gli spasmi muscolari dovuti alle coliche renali che potrebbero potenzialmente insorgere, vengono normalmente somministrati dei Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei), per poterli invece eliminare dall’organismo, esistono alcuni interventi, quattro in totale, tra cui la litotrissia extracorporea, in cui il calcolo viene bombardato con onde d’urto dall’esterno del corpo e, successivamente alla frammentazione, espulso naturalmente dall’organismo, e l’intervento chirurgico. Questo secondo metodo, prevalente in passato, è oggi utilizzato solo nei casi in cui i frammenti del calcolo dovessero andare ad ostruire le vie urinarie