Per stare bene è fondamentale seguire un’alimentazione varia ed equilibrata che apporti tutti le sostanze nutritive necessarie all’organismo
Sono comodi, veloci da preparare, si conservano a lungo e decisamente stimolanti per il palato. Tuttavia, gli studi riferiscono che un consumo eccessivo di cibi ultraprocessati – alimenti confezionati, pronti per essere riscaldati o consumati direttamente – derivati da ripetute lavorazioni industriali, può creare problemi per la salute. In particolare, uno studio del 2022 pubblicato sul sulla rivista British Medical Journal riporta un aumento del rischio di tumore del colon del 30 %, un’altro dell’Università di Sidney riferisce una probabilità del 39% di sviluppare ipertensione, infine un’analisi condotta dalla Fourth Military Medical Universitydi Xi’an (Cina) ha riscontrato che chi, tra gli appartenenti allo studio, consumava più alimenti ultraprocessati, aveva il 24% in più di probabilità di rischiare malattie cardiovascolari.
Che cos’è un alimento ultraprocessato?
Secondo l’Harvard Medical School «il cibo è considerato non processato o minimamente processato quando si presenta integro, così come è in natura o con solo pochi cambiamenti rispetto al suo stato originario, piccole modifiche magari effettuate per renderlo adatto al consumo umano».
Un certo grado di lavorazione è piuttosto comune e consiste, per esempio, nella cottura e nell’aggiunta di sale o olio. Se ciò avviene industrialmente, come per esempio con i legumi in scatola, i cibi si dicono processati. I cibi ultraprocessati invece contengono numerosi ingredienti additivi ed emulsionanti, zuccheri, sale e coloranti, e spesso derivano dall’elaborazione di altre sostanze (come grassi e amidi) estratte da alimenti più semplici.
Quali sono gli alimenti ultraprocessati
Sono cibi ultraprocessati molti piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, i prodotti dei “fast-food”, molti snack confezionati e anche alcuni alimenti considerati erroneamente salutari, come i cereali per la colazione, gli yogurt dolci alla frutta o i cracker.
Non è sempre facile saperli riconoscere, perciò è importante saper leggere le etichette riportate sulle confezioni.
Cibi ultraprocessati, l’importante è non generalizzare
Partendo dal presupposto che gli studi confermano come siano da evitare o quantomeno limitare, non tutti i cibi lavorati hanno lo stesso impatto sulla salute e non tutte le persone reagiscono allo stesso modo.
L’effetto è più negativo per gli ultra processati di origine animale e le bevande gassate e zuccherate, a seguire salse, creme e condimenti.
C’è ancora molto da studiare, ma la principale responsabilità di questi alimenti è che di fatto sono poveri dal punto di vista nutrizionale e molto ricchi dal punto di vista energetico, contengono grandi quantità di grassi e di zuccheri e livelli inadeguati di fibre e vitamine.
Un problema è derivato inoltre dalla generazione di sostanze potenzialmente cancerogene durante le operazioni di produzione e di riscaldamento.
In conclusione, gli alimenti ultra-processati costituiscono una minaccia per la salute, nel momento in cui rappresentano la parte principale dell’alimentazione quotidiana.