Uno studio condotto dall’Università del Kentucky che è stato presentato al congresso della American Heart Association, tenutosi dal 16 al 18 novembre a Philadelphia, conferma l’ipotesi secondo cui alcune persone sono meno propense a mangiare verdure rispetto ad altre: la colpa è di un gene che si chiama “TAS2R38” e che rende l’individuo più sensibile all’amaro dei cibi, influenzandone le scelte alimentari a sfavore di alcune verdure, come i broccoli.
Ne esistono di due versioni, PAV e AVI: chi ha due copie di PAV è ipersensibile all’amaro, mentre chi ne ha due di AVI non lo è. Lo studio ha confrontato le abitudini alimentati di 175 adulti, divisi in base alla quantità e varietà di verdure consumate, riscontrando che effettivamente la probabilità che un portatore di due copie di PAV si trovasse nel gruppo con scarso consumo di verdure è tre volte superiore rispetto ad un portate di due copie di AVI.
Non solo le verdure rientrano tra gli alimenti poco apprezzati da queste persone, ma anche il cioccolato fondente e il caffè, a causa dei loro antiossidanti amari.