COME CI SI COMPORTERÀ PER LA VACCINAZIONE ANTI COVID NEI BAMBINI E RAGAZZI.

A cura di Alberto Martelli, pediatra ospedaliero convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Un problema ancora aperto e per nulla risolto riguarda i bambini e i ragazzi in merito alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Come sapete queste fasce d’età sono rappresentate, in Italia, da circa 12 milioni di persone e, facendo i conti, questa popolazione pediatrica potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’immunità di gregge. Fino ad ora, tale vaccinazione non è stata proposta in questa fascia d’età, sia perché si è voluto correttamente dare la priorità alle persone anziane e con patologie concomitanti sia perché mancano del tutto, al momento, dati di sicurezza di questo vaccino per tali fasce d’età. Sono in corso numerosi studi clinici per testare non solo l’eventuale comparsa di eventi avversi ma anche per saggiare la risposta immunitaria in seguito alla somministrazione dei vaccini anti SARS-CoV-2. Di fatto, tutte le Aziende produttrici di tali vaccini hanno capito l’importanza, pediatrica e commerciale, va detto, dell’utilizzo del vaccino anche in questa fascia d’età. Uno studio in corso contempla anche lattanti, a partire dai 6 mesi di età, ed é svolto in Canada e negli Stati Uniti. Si dovranno valutare anche le dosi migliori che possano essere, da un lato, meglio tollerate e dall’altro più capaci di determinare una corretta e durevole, quanto possibile, risposta immunitaria. Alcune osservazioni saranno protratte per dodici mesi e quindi dovremo aspettare ancora un po’ prima di avere dati probanti. In tempi più brevi dovremmo ottenere dati su uno studio clinico di 3.000 ragazzi da 12 a 17 anni. Altri sono in corso e potremo così fruire di un panorama completo di come i giovani si comportano nei confronti di tale vaccino. A meno di situazioni particolari, sempre che i dati delle sperimentazioni siano confortanti, credo che prevarrà l’indicazione alla vaccinazione anche in età pediatrica sia per proteggere, in maniera riflessa, i genitori e i nonni di questi bambini e ragazzi, sia per facilitare l’ottenimento dell’immunità di gregge, sia per garantire, la completa ripresa dell’attività sociale: scuola, sport, frequenza nei luoghi di ritrovo ecc. In attesa che questo possa avvenire nei tempi previsti, dobbiamo essere onesti e dire che temiamo che, nella prossima estate o, ancor di più, nel prossimo autunno, i bambini possano essere comunque ancora vettori del virus. Questo potrebbe determinarsi non solo per l’assenza di una vaccinazione in questa fascia d’età ma anche perché ho visto molti ragazzi stanchi, dopo 14 mesi, per le privazioni e le limitazioni giustamente loro imposte fino ad ora. Ma sono ragazzi e non possiamo pretendere la luna. Ora hanno davvero voglia di stare in compagnia, divertirsi e socializzare con gli amici. Certo, possiamo chiedere loro ancora un nuovo sforzo ma il vaccino, anche nell’età pediatrica, potrebbe mettere davvero tutti in sicurezza.

Come sempre, speriamo.