Afasia e lingua madre: lo studio internazionale
Uno studio condotto da specialisti americani dell’ALBA Lab dell’Università della California e ricercatori italiani del San Raffaele e del Fatebenefratelli di Brescia ha evidenziato come la lingua madre possa influenzare i disturbi del linguaggio nelle persone affette da afasia progressiva.
Cos’è l’afasia e quali sono le sue cause?
Il termine afasia significa letteralmente “mutismo”, ma in realtà descrive una serie di deficit del linguaggio, tra cui:
- Difficoltà nella produzione delle parole.
- Problemi di strutturazione grammaticale.
- Compromissione della comprensione del linguaggio.
- Difficoltà nella ripetizione dei vocaboli.
Questa condizione può derivare da ictus, traumi cranici, sclerosi multipla o morbo di Alzheimer e colpisce le aree del cervello legate al linguaggio, come l’area di Wernicke e l’area di Broca.
Lingua madre e differenze nei sintomi
Lo studio ha coinvolto 20 pazienti anglofoni e 18 pazienti italofoni, tutti con livelli simili di funzionalità cognitiva. I risultati hanno mostrato differenze significative nella manifestazione dell’afasia:
- I pazienti anglofoni avevano difficoltà nella pronuncia e tendevano a parlare meno.
- I pazienti italofoni riscontravano problemi nella grammatica, utilizzando frasi più brevi e semplici.
Un nuovo approccio terapeutico
Questa scoperta apre nuove prospettive per la riabilitazione del linguaggio, permettendo di personalizzare i trattamenti in base alla lingua madre del paziente.
Per approfondire la ricerca sull’afasia e le terapie disponibili, è possibile consultare il National Center for Biotechnology Information.