Esistono tre diverse linee di pensiero riguardanti l’origine della fobia, che non è altro che la forma patologica della paura: la genetica, il cervello o la personalità. Prima di spiegarne le cause, è importante distinguere i due differenti tipi di fobia: specifica, come quelle che si provano nei confronti di animali (insetti), condizioni atmosferiche (temporali), sangue etc.; sociale o meglio denominata disturbo d’ansia sociale, come ad esempio l’agorafobia.
Nel caso della genetica, è stato rilevato che sale al 31% la probabilità che chi soffre di una fobia possa trasmetterla ai parenti di primo grado; si tratta dello stesso tipo di fobia (per lo più specifica) ma diversa (quindi anziché avere la fobia dei ragni si può avere quella per i serpenti). Le fobie, però, potrebbero essere correlate ad un’anomala attivazione dell’amigdala, circuiti cerebrali che si occupano della gestione degli stimoli percettivi sia visivi che auditivi e di veicolare segnali di pericolo.
La personalità di base, insieme agli eventi vissuti, hanno anche loro un ruolo cruciale perché, per esempio, chi è propenso a provare sensazioni di disgusto sarà allo stesso tempo portato ad avere la fobia per gli insetti in quanto animali che di base generano un senso di repulsione.