L’intervista al Prof. Alfredo Costa, responsabile del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze del Mondino
La demenza è considerata una priorità di salute pubblica da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che parla di un nuovo caso nel mondo ogni tre secondi, secondo le ultime stime. Un tema che tocca da vicino anche l’Italia e la Lombardia.
Negli ambulatori della Fondazione Mondino vengono visitati circa 1200 pazienti all’anno, parte dei quali sono ricoverati per accertamenti e cure. La Fondazione, centro di eccellenza di livello internazionale specializzato nel trattamento delle patologie neurologiche, dispone di un Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) per fronteggiare disturbi delle funzioni cognitive. Il centro presta i suoi servizi sia presso la sede centrale di Pavia che al poliambulatorio di Milano: il Mondino Health Center di via Boscovich, in zona Stazione Centrale.
Abbiamo parlato di questa patologia con il professor Alfredo Costa, docente di neurologia all’Università di Pavia e responsabile del CDCD del Mondino.
Professore, qual è l’incidenza delle malattie come la sindrome di Alzheimer?
Abbiamo nel mondo in questo momento oltre 40 milioni di persone affette da demenza, la maggior parte delle quali – oltre il 60% – è affetta da malattia di Alzheimer. Una patologia quindi con dei risvolti sia sulle famiglie che sui servizi socio-sanitari estremamente pesanti, anche nel nostro paese. La provincia di Pavia e la Lombardia non fanno eccezione: abbiamo un quadro di deterioramento cognitivo più o meno grave in circa il 10% degli ultrasessantacinquenni, oltre a un numero in continua ascesa di casi di demenza e malattia di Alzheimer. Questo incremento del numero di pazienti è dovuto essenzialmente all’aumento dell’età media.
Come si arriva alla diagnosi e quali sono le terapie disponibili?
Per una diagnosi di deterioramento cognitivo e demenza è necessaria una serie di accertamenti all’interno di un iter che si è evoluto alla luce di alcune acquisizioni degli ultimi anni. Oggi è possibile esaminare il paziente non soltanto dal punto di vista clinico e neuropsicologico, ma anche con tecniche di imaging avanzato, disponibili anche presso il nostro Istituto. Questi mezzi ci offrono l’opportunità di effettuare diagnosi non solo precise, ma anche precoci o quantomeno tempestive, e quindi di mettere rapidamente in atto una terapia adeguata.
Queste terapie possono essere non farmacologiche, o coinvolgere anche provvedimenti farmacologici che si stanno affacciando anche sempre più in maniera promettente nel panorama sia internazionale che – speriamo presto – nazionale.
Ci sono novità sul fronte del trattamento?
Fare una diagnosi precoce di malattia di Alzheimer consente di mettere in atto una serie di trattamenti. L’Ente Regolatorio per il Farmaco degli Stati Uniti ha recentemente approvato l’utilizzo di farmaci – gli anticorpi monoclonali – la cui efficacia è ancora dibattuta ma che speriamo possano essere disponibili anche presso il nostro paese. L’Istituto Mondino sarà tra i centri avanzati che in Italia saranno i primi a poter erogare questo tipo di terapia ai nostri pazienti.
Qual è l’iter che deve seguire il paziente?
La gestione integrata di un problema così complesso prevede naturalmente l’intervento di numerosi attori, a partire dal medico di medicina generale per proseguire con lo specialista – solitamente il neurologo, ma anche il geriatra – che darà indicazione a mettere in atto gli accertamenti necessari per la diagnosi di cui l’Istituto dispone. La gestione del paziente con demenza prosegue poi con il coinvolgimento dei servizi sanitari e socio sanitari, e con interventi di riabilitazione cognitiva e generale. A questi si affiancano i nuovi percorsi di tele-riabilitazione, che consentano la presa in carico del paziente in continuità assistenziale, senza far spostare il paziente dal suo domicilio.
E riguardo le attività di ricerca?
Come è proprio di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), presso l’Istituto Mondino l’attività assistenziale si affianca a protocolli di ricerca di livello avanzato, grazie al lavoro del Centro di Ricerca sulle Demenze (DRC), diretto dal prof. Stefano Cappa e protagonista di numerose collaborazioni a livello nazionale e internazionale con la comunità scientifica.
Quali servizi offre in quest’ambito il Mondino Health Center di Milano?
L’ambulatorio del Mondino Health Center di Milano, svolto da neurologi dell’Istituto Mondino della sede di Pavia, consente una prima valutazione neurologica del paziente e un approfondito studio delle funzioni cognitive del soggetto mediante un esame neuropsicologico. Eventuali ulteriori accertamenti possono poi essere svolti presso la sede di Pavia per giungere a quella diagnosi di precisione – e possibilmente di massima tempestività – che ci consentono poi di gestire il paziente secondo l’iter descritto in precedenza.