ECCO COSA SUCCEDE AL NOSTRO CERVELLO QUANDO CI INNAMORIAMO

L’amore, un sentimento che, da quando esiste l’uomo e ha cominciato a interrogarsi su di esso, è sempre stato associato “al cuore”

La neuropsicologia ci spiega ciò che accade quando tra tachicardia, vampate di calore, mani che sudano, euforia, bocca secca, fatica nell’esprimersi ci stiamo innamorando. Gli studi clinici attestano che la vera sede di questi fenomeni non è il cuore, bensì il cervello.

I neurotrasmettitori dell’amore: la dopamina e la serotonina

Nel momento dell’innamoramento ognuno di noi è più felice, sorridente e ottimista, un tripudio di energie positive. Tutto questo avviene grazie all’attivazione di particolari aree cerebrali: amigdala, corpo striato, corteccia parietale posteriore, corteccia frontale e pre-frontale, ippocampo, ipotalamo. In sostanza, si attivano i circuiti cerebrali della ricompensa, mentre allo stesso tempo diminuisce l’attività delle aree legate al giudizio critico e a quello negativo.

Durante un coinvolgimento emotivo particolarmente intenso si verifica un rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore rilasciato dall’ipotalamo, associato al desiderio, alla ricompensa e agli stati euforici. Al contempo vi è una diminuzione della serotonina legata alla regolazione dell’umore, perciò il pericolo è passare da uno stato di euforia a uno stato di ansia e tristezza, nel caso di abbandono. Ma non solo: si attiva la produzione di adrenalina, la quale è la responsabile della sensazione definita comunemente di “farfalle nello stomaco”.

Una volta superata quest’ultima fase, nel cervello aumenta la produzione di ossitocina e vasopressina, due ormoni in grado di stimolare sentimenti di tenerezza e calore, svolgere un ruolo nel mantenimento di legami a lungo termine e aumentare la produzione di endorfine, favorendo così la sensazione di benessere, appagamento e fiducia.

L’uomo e la donna si innamorano diversamente

Studi specifici dimostrano differenze di genere nella fase dell’innamoramento. Da una parte, le donne mostrano una maggiore attività nelle regioni associate a: attenzione, emozioni e memoria.

Dall’altra, gli uomini rispecchiano una maggiore attività nelle aree associate a: visione dei bei volti, segnali di giovinezza e bellezza.

Vi sono poi delle differenze sulle strategie messe in atto per far fronte alle situazioni stressanti presenti nelle prime fasi dell’innamoramento, mentre nelle successive fasi, le differenze sembrano meno presenti anche grazie alla riduzione dei livelli di stress.

Sia negli uomini che nelle donne, i comportamenti e le azioni sono il risultato di fattori biologico-genetici, culturali e familiari, perciò anche l’innamoramento si caratterizza in maniera diversa per ogni individuo.

L’uomo non può resistere all’amore

L’amore, quando è ricambiato, fa sì che ognuno di noi sia una persona piena di energie e, aspetto non irrilevante, una persona in grado di ridurre i propri livelli di stress e ansia. Anche se l’amore si rivela un sentimento che impiega una quantità considerevole di energie, è un sentimento incondizionato al quale è difficile rinunciare.

Siccome l’ossitocina e la vasopressina possono, a lungo andare, non apportare più la stessa spinta, è fondamentale impegnarsi con volontà e lavoro di squadra per mantenere l’amore durevole nel tempo.

09/01/2024