A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale
“Signori in carrozza: si parte!” Quanto queste semplici parole suonano come una magia liberatoria e un grido di vita, ora che – forse – la malabestia del Covid19 ha allentato un po’ le sue bramose fauci sull’umanità. C’è un grande bisogno di muoversi, di viaggiare, di ritrovare consuetudini sepolte per i lunghi passivi mesi di forzato ozio.
Anche gli occhi, impigriti da interminabili statiche ore di computer e cellulare, da panorami e confini che non superavano le mura del palazzo oltre la strada, hanno bisogno di nuova vita. I nostri derivano dagli ancestrali occhi degli ominidi, dediti primariamente alla caccia, che avevano necessità di sguardi guizzanti e acuti per individuare movimenti e prede. È necessario ripristinare la varianza della messa a fuoco, per gli adulti ma soprattutto per i bambini e i giovani, ai quali la ravvicinata staticità di sguardo induce considerevoli aumenti di miopia e di spossatezza visiva, detta astenopia.
“Vade retro!”, in altre parole distanziamo oggetti e punti di messa a fuoco. Solo così riacquisteremo coscienza delle fantastiche proprietà e capacità dei nostri occhi. Si attenueranno i persistenti fastidi di pesantezza, bruciore, sensazione di secchezza e annebbiamento che hanno fatto da padroni nei mesi di chiusura forzata. Proiettiamo gli sguardi verso paesaggi, colori e luci, che riprenderanno le loro infinite sfumature ricche di lontani particolari.
Quanto è salutare passeggiare in mezzo agli alberi di un bosco o anche di un parco cittadino, dove il verde dominante riposa gli sguardi e la gradevole alternanza degli sprazzi di luce e ombre fa compiere una utile e sana ginnastica ai fotorecettori e alla muscolatura iridea. Retina e pressione intra-oculare ringraziano per il sollievo.
Invece, come se fossimo usciti da una buia caverna, è indispensabile evitare, con ottimi occhiali da sole, meglio se polarizzati, l’abbagliamento provocato dall’allungarsi delle giornate e dalla crescente forza solare estiva. A maggior ragione se l’automobile ridiventa padrona dei nostri spostamenti e la guida prioritaria.
E non sarebbe sbagliato fare una buona visita dal Medico Oculista di fiducia per verificare, dopo il lungo tempo trascorso in chiusura, se difetti visivi, diottrie e salute oculare siano ancora in buono stato o abbiano necessità di una revisione o di un aggiornamento. Magari con qualche specifico collirio per aiutare la infastidita lacrimazione per le incombenti allergie.
Il mondo è fantastico ma, memento: mai dimenticare attenzione e prudenza: mascherina, distanziamento e pulizia accurata delle mani.