di Carla Lertola, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione e fondatrice dell’associazione Robin Foood
Settembre, mese del rientro dalle vacanze e mese della ripresa lavorativa. Per renderlo un po’ più “dolce” e per godere fino all’ultimo delle serate temperate, cosa c’è di meglio della classicità della pizza? Da soli, in compagnia, mangiata in pizzeria o fatta in casa c’è sempre una buona occasione per gustarla. Pertanto, per il piatto del mangiar sano di questo mese abbiamo pensato a qualche consiglio per rendere questo alimento tanto amato (e altrettanto demonizzato) nutrizionalmente completo. Buon cibo!
Carboidrati e proteine: PIZZA, medaglia d’oro della cucina italiana e riconosciuta insieme alla pasta in tutto il mondo. Non appartiene alla categoria dei primi piatti ma a quella dei piatti unici. È composta infatti dalla base che ci fornisce principalmente carboidrati complessi e il cui impasto è molto simile al pane e dalla farcitura. Quest’ultima è estremamente variabile. Un ingrediente che è però sempre presente (o quasi) è la mozzarella che se è fiordilatte contiene una buona dose di proteine (18,7g/100g) oltre che di grassi (19,5g/100g). Inoltre, è proprio la farcitura che rende la pizza un alimento più o meno calorico. Per non esagerare è bene infatti scegliere quelle con pochi e semplici ingredienti (es. margherita o con le verdure).
Come rendere la pizza un pasto completo? Consumandola in abbinamento ad un contorno di verdura (o utilizzare la verdura come farcitura) e concludendo il pasto con una porzione di frutta.
P.S. Se prediligete la pizza con i salumi il consiglio è quello di “rinunciare” alla mozzarella. Se invece non volete privarvi di niente, chiedete di mettere poco di tutto.
Verdura: RUCOLA, conosciuta anche con il nome di “rughetta”, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Brassicacee, la stessa dei cavoli. Il suo utilizzo risiede nell’antichità dove veniva impiegata sia per il suo aroma e sapore sia per le sue proprietà (afrodisiache, lenitive, digestive…). Nutrizionalemente parlando è scarsamente calorica (30 kcal/100g): è infatti composta dal 91 % di acqua seguita da una piccolissima quota di carboidrati e di proteine. Abbondanti sono invece i sali minerali e le vitamine tra cui spiccano il potassio, il calcio, l’acido folico e le vitamine A e C, quest’ultima presente in quantità doppia rispetto all’arancia.
Frutta: UVA, più propriamente un’infruttescenza (i singoli frutti sono gli acini), l’uva matura proprio nel periodo che corre da luglio ad ottobre. È un frutto “poliedrico” dalla cui trasformazione e lavorazione si ottengono prodotti pregiati come vino, aceto e uvetta sultanina. Quella che viene “mangiata” senza trasformazioni prende il nome di uva da tavola e, pur appartenendo alla stessa specie dei frutti destinati alla vinificazione, si differenzia per il tipo di vigneto. Quest’ultima, dal punto di vista nutrizionale, è composta da circa l’80% da acqua e contiene una discreta dose di vitamine, di sali minerali tra cui il potassio e di polifenoli con azione antiossidante e antitumorale. Rispetto alla media degli altri frutti, è più calorica (64kcal/100g) e ricca di zuccheri (15,6g/100g). Da qui la sua discriminazione. In realtà, nessun alimento va escluso per “partito preso” e, se si segue il principio della parsimonia, tutto è concesso… uva compresa!