GLI EFFETTI DELLA FRAGILITÀ SULL’UOMO

Fragilità e invecchiamento: quali organi sono più colpiti?

Gli effetti della fragilità sull’uomo sono oggetto di studio da parte della comunità scientifica. Una ricerca condotta dall’Università di Leeds, pubblicata sulla rivista The Lancet, ha evidenziato come alcune funzioni essenziali dell’organismo diventino più vulnerabili con l’età, compromettendo il benessere psicofisico degli individui, soprattutto anziani.

Tra gli organi e apparati maggiormente coinvolti nella fragilità troviamo:

  • Cervello: il declino cognitivo influisce sulla memoria e sulla coordinazione.
  • Sistema endocrino: alterazioni ormonali possono compromettere il metabolismo e l’energia.
  • Sistema immunitario: una risposta immunitaria più debole aumenta il rischio di infezioni.
  • Apparato muscolo-scheletrico: la perdita di massa muscolare e densità ossea rende più frequenti le cadute.
  • Apparato cardiovascolare, respiratorio e renale: il loro deterioramento compromette la capacità di adattamento dell’organismo.

Fattori che aggravano la fragilità negli anziani

Piccoli eventi, come un cambiamento nella terapia farmacologica o un lieve malessere, possono provocare un peggioramento significativo dello stato di salute nelle persone fragili. Tuttavia, il ricovero ospedaliero rappresenta la principale causa di deterioramento, aumentando il rischio di cadute, alterazioni della pressione e mortalità.

La necessità di un’assistenza domiciliare più efficiente

Per ridurre gli effetti negativi dell’ospedalizzazione, è fondamentale potenziare le strutture di supporto come:

  • Ospedali a domicilio, per garantire cure adeguate senza necessità di ricovero.
  • Case della salute, centri dedicati alla prevenzione e gestione delle patologie croniche.
  • Ospedali di comunità, per fornire assistenza intermedia tra il domicilio e la degenza ospedaliera.

Un sistema sanitario più orientato alla prevenzione e alla gestione domiciliare della fragilità potrebbe migliorare la qualità della vita degli anziani. Per approfondire le ricerche su questa tematica, è possibile consultare il National Center for Biotechnology Information.

11/03/2020