Dal cinese “abilità”, il kung-fu è un’arte tradizionale cinese che ha dato origine a tutte le altre arti marziali ma, cosa più importante, apporta benefici sia fisici che mentali.
Una disciplina adatta fin da bambino (in Cina praticabile da tre anni mentre in Italia dai quattro in su) che consente di migliorare la mobilità articolare, la coordinazione e la forza esplosiva, oltre a garantire uno sviluppo simmetrico della muscolatura. Esistono due specialità: il “taolu”, che prevede una sequenza codificata di calci, pugni e salti acrobatici con o senza armi, e il “sanda”, ovvero il combattimento libero in cui viene coinvolto tutto il corpo (tutelato da protezioni).
Corpo ma anche mente. Il kung-fu, infatti, coinvolge la dimensione mentale, cognitiva e spirituale e, se praticato in maniera continua, aumenta l’autostima, la fiducia in sé stessi, migliora la gestione dell’emotività e la concentrazione. Non solo. Influenza positivamente l’atteggiamento nei confronti degli altri, insegnando valori come il rispetto, l’umiltà e la responsabilità.