INTOLLERANZA AL LATTOSIO: COME COMPORTARSI

L’intolleranza al lattosio deriva da un deficit di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio nei suoi componenti permettendone così l’assorbimento. Nella maggior parte dei casi, però, questo deficit non è completo quindi non è necessario escludere del tutto il lattosio dalla dieta ma solo capire la dose tollerabile.

Per fare ciò, basta eliminare inizialmente tutti gli alimenti a base di lattosio, per poi reintrodurli gradualmente fino a quando non inizia il fastidio; un’attività che evita il rischio di carenza di calcio, nutriente indispensabile per la salute delle ossa. I cibi da testare quindi sono il latte vaccino, di capra, ricotta fresca, caprini, crescenze e mozzarelle, mentre è importante sapere che il lattosio è quasi assente nei formaggi a pasta dura.

Il deficit di lattasi può essere di tre tipi: primario, che si manifesta a causa di una progressiva diminuzione dei livelli di lattasi dalla nascita; secondario, quando è dovuto a infezioni del tratto gastrointestinale o malattie infiammatorie croniche intestinali; congenito, in cui l’assunzione di lattosio provoca gravi sintomi fin dalla nascita. In questi due ultimi casi, vale l’eliminazione dei cibi contenenti questo disaccaride.

24/03/2021