Cos’è l’intolleranza al lattosio?
L’intolleranza al lattosio deriva da un deficit di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio nei suoi componenti per permetterne l’assorbimento. Nella maggior parte dei casi, questo deficit non è totale, quindi non è necessario eliminare completamente il lattosio dalla dieta, ma è fondamentale individuare la dose tollerabile.
Strategie per gestire l’intolleranza
Per identificare la propria tolleranza al lattosio, si consiglia inizialmente di escludere tutti gli alimenti contenenti lattosio e poi reintrodurli gradualmente fino al manifestarsi dei sintomi. Questo approccio aiuta a prevenire carenze di calcio, essenziale per la salute delle ossa. Alimenti da testare includono latte vaccino e di capra, ricotta fresca, caprini, crescenze e mozzarelle, mentre i formaggi stagionati contengono quantità minime di lattosio.
Tipologie di deficit di lattasi
Il deficit di lattasi si distingue in tre categorie:
- Primario: dovuto a una progressiva riduzione della lattasi nel tempo.
- Secondario: causato da infezioni gastrointestinali o malattie infiammatorie croniche intestinali.
- Congenito: presente dalla nascita, con sintomi gravi fin dall’assunzione del lattosio.
Nei casi di deficit secondario o congenito, l’eliminazione completa del lattosio è necessaria per evitare sintomi gastrointestinali severi.