LA PREVENZIONE DEL TUMORE DELLA PROSTATA

A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Esistono fattori di rischio conosciuti per il tumore della prostata?

Il tumore alla prostata ha un’importante componente genetica ma sono stati identificati comunque alcuni noti fattori rischio: età (dopo i 50 anni), la familiarità (raddoppio del rischio se è presente un parente maschio di I grado che ne abbia sofferto), l’appartenenza alla comunità afroamericana (per cause, ad oggi, sconosciute).

L’obesità maschile è un fattore di rischio aggiuntivo per il tumore della prostata?

Lo squilibrio ormonale, che è rappresentato nel paziente obeso, può essere un ulteriore fattore di rischio per il tumore alla prostata.

Si può prevenire il tumore alla prostata?

Non esiste una definito programma di prevenzione specifico per il tumore della prostata. Uno stile di vita sano, equilibrato e delle regole comportamentali, attuabili tutti i giorni, aiutano a prevenire molti tumori, in genere, quello della prostata compreso, e dovrebbero pertanto essere seguite con scrupolo. Ricordiamo che questi comportamenti virtuosi aiutano anche a prevenire altre patologie come quelle cardiovascolari, metaboliche ecc.

Quali accorgimenti per ridurre il rischio del tumore della prostata?

Occorre aumentare, nella propria dieta, il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se con componente grassa od eccessivamente cotta e di cibi ricchi in grassi saturi. È buona regola, inoltre, mantenere il peso nella norma e tenersi in forma facendo attività fisica. E’ sufficiente mezz’ora al giorno camminando a passo sostenuto.

L’attività sessuale maschile incide sul rischio del tumore della prostata?

A oggi non esistono evidenze scientifiche che possano dimostrare un’associazione fra la frequenza, abuso o disuso sessuale, e il rischio di sviluppare un tumore della prostata.

Da che età è bene sottoporsi ai controlli periodici per il tumore della prostata?

Come detto, uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età. Più si va in là con gli anni, più si può manifestare. Le possibilità di presentare un tumore alla prostata è scarsa prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa i 2/3 dei tumori sono diagnosticati in persone con età superiore a 65 anni. Pertanto dopo i 50 anni, il maschio deve pensare ai controlli periodici

In che cosa consistono i controlli periodici?

Una volta all’anno si dovrebbe eseguire visita urologica con in mano un recente dosaggio ematico del PSA.  La visita urologica permette l’esecuzione dell’esplorazione rettale che può consentire, al tatto, di identificare, nel tessuto prostatico, l’eventuale presenza di noduli, cioè aree di tessuto della prostata diverse dalla normale consistenza del resto della ghiandola. E’ utile questa valutazione anche perché alcuni tumori della prostata, con cellule indifferenziate, non danno segni di incremento del PSA perché le cellule, molto modificate dal tumore, non sono più in grado di produrne elevate quantità

Ma cos’è esattamente il PSA?

Le iniziale sono l’acronimo di una proteina che è l’Antigene Prostatico Specifico. Questa proteina viene sintetizzata dalla prostata ed è presente maggiormente nel liquido seminale e in piccola parte in circolo. Con un semplice esame del sangue è possibile quantificare la quantità di PSA presente nel sangue ed, eventualmente, monitorarla nel tempo. Il PSA non è però aumentato solo in corso di tumore della prostata. E’ aumentato anche, ad esempio, nell’ipertrofia prostatica benigna dell’età avanzata oppure per un processo infiammatorio o infettivo come la prostatite.  Quindi non è vero che avere il PSA elevato corrisponda ad avere un tumore, ma è sempre opportuno indagare in modo attento e continuativo.

Ma i segni e i sintomi urinari sono un buon campanello d’allarme?

Purtroppo i sintomi urinari del tumore della prostata compaiono solo nelle fasi più avanzate della malattia e comunque possono essere la spia di patologie diverse dal tumore.

Qual è l’unico strumento diagnostico capace di porre diagnosi certa di tumore della prostata?

L’unico esame in grado di identificare con certezza la presenza di cellule tumorali nel tessuto prostatico è la biopsia prostatica che viene eseguita con micropunture multiple, raccogliendo, da più sedi della ghiandola, piccoli frammenti di tessuto prostatico che poi saranno analizzati al microscopio.