LA PREVENZIONE NELL’ETÀ PEDIATRICA

A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Esiste una prevenzione medica che possa essere realizzata già nell’età pediatrica?

Assolutamente sì. Possiamo anche parlare di prevenzione già durante la vita fetale. Pensiamo alle indicazioni per abolire alcol e fumo in gravidanza, alle indicazioni per la restrizione dei farmaci, ai programmi vaccinali per la gravida, che sono mirati a proteggere il neonato, come, ad esempio, per influenza, pertosse ecc.

L’esposizione al fumo passivo dei genitori è così dannosa per i bambini?

Sì, lo è tanto. Sono davvero molto numerose le patologie in età pediatrica che si possono verificare con maggiore frequenza se il bambino è esposto al fumo passivo, specie di entrambi i genitori: dalla morte improvvisa in culla ad alcune allergie, dall’asma alle otiti medie.

Anche la prevenzione per il bambino potrebbe essere personalizzata?

Nei percorsi di prevenzione per l’età pediatrica, esistono degli interventi standard come le vaccinazioni, le valutazioni uditive, oculistiche, odontoiatriche e molti altre, ed interventi personalizzati che, attraverso l’anamnesi famigliare, cioè la storia clinica dei vari componenti, orienta il Pediatra a studiare alcuni aspetti specifici per verificare se sono rappresentati, anche solo come rischio, nel bambino che ha di fronte.

Nel bambino, l’attività fisica regolare può essere uno strumento di prevenzione per alcune successive patologie come l’obesità e l’ipertensione arteriosa?

Ancora una volta la risposta è sì. Ci sono alcuni comportamenti, ormai molto diffusi nella nostra popolazione pediatrica, come la ridotta pratica di giochi di movimento e di attività sportiva nel bambino più grande, che sono correlati a molte patologie, attraverso la ripetitiva abitudine di sostituire queste benefiche attività con l’uso dei tablet e/o con la prolungata esposizione alla televisione. Ad esempio l’obesità, correlata anche a queste cattive abitudini, si accompagna ad incremento di tessuto adiposo viscerale che può favorire l’insulino-resistenza del fegato e predisporre al diabete mellito di tipo 2

In sintesi quali sono i consigli per promuovere un uso appropriato di tablet e smartphone?

Le indicazioni della Società italiana di Pediatria raccomandano di non usare smartphone e tablet prima dei due anni di vita, durante i pasti e prima di andare a dormire. Occorre inoltre limitarne l’uso fino al massimo di 1 ora al giorno nei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni e al massimo 2 ore al giorno per quelli di età compresa tra i 5 e gli 8 anni.

Nel bambino, quali consigli alimentari possiamo dare alla famiglia per aiutare la prevenzione di successive patologie?

Mai saltare la prima colazione che deve essere, invece, completa perché è lunga l’attività giornaliera di un bambino/ragazzo. Evitare di consumare merende troppo abbondanti e limitare, il più possibile, le bevande zuccherate o gassate. E’ raccomandata un’alimentazione povera di grassi saturi e/o di sale ed è, viceversa, suggerita una dieta ricca di verdure, frutta e pesce. Evitare diete caratterizzate da un apporto calorico eccessivo rispetto al fabbisogno energetico.