LA SINDROME DA PROLASSO VALVOLARE MITRALICO: DI COSA SI TRATTA?

Il nome lungo e complicato farà immediatamente pensare al peggio ma la sindrome da prolasso valvolare mitralico, di cui è affetto circa il 6% della popolazione mondiale, è, nella maggior parte dei casi, un disturbo che si potrebbe benissimo ignorare durante il corso della propria vita. Tale sindrome, come il nome suggerisce, coinvolge la valvola mitrale, che funge da collegamento tra atrio sinistro e ventricolo sinistro del cuore. Nei soggetti non affetti da tale patologia, i lembi che costituiscono la valvola mitrale si separano quando la valvola si apre per la contrazione dell’atrio, lasciando fluire il sangue da atrio a ventricolo; dopodiché i lembi tornano al loro posto quando la valvola si richiude. Nei pazienti in cui è presente la sindrome, la valvola non risulta perfettamente chiusa al momento della sistole e ciò causa un rigurgito sanguigno dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro. Generalmente non è facile accorgersi di essere affetti da tale patologia, lo si può infatti scoprire solo in seguito ad un ECG, una ecocardiografia o mediante la stetoscopia. Poiché la sindrome da prolasso valvolare non comporta sintomi, se non sporadiche palpitazioni e dolore retrosternale, non esistono vere e proprie terapie da seguire per porre rimedio alla sindrome – generalmente causata dalla sindrome di Marfan o da altre patologie del connettivo. Importante, come sempre, è sottoporsi a periodiche visite di controllo, che Ente Mutuo può aiutarvi a prenotare.