L’ALLERGICO E LO SPORT

A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale

E’ possibile raccomandare uno sport, invece che un altro, in base al tipo di allergia respiratoria?  

Le allergie respiratorie possono essere indotte da allergeni perenni (acari, pelo del cane e del gatto) o da allergeni stagionali (Betulla, Graminacee, Ambrosia ecc.). Nel primo caso è meglio evitare le palestre, ambienti chiusi, spesso con una sommaria pulizia. Nel secondo caso, invece, ove possibile, evitare gli spazi aperti nei periodi di pollinazione che sono diversi a seconda dell’allergia presente e del polline rappresentato.

Quali consigli per l’allergico che vuole svolgere attività sportiva all’aperto durante il periodo di pollinazione?

Utile andare a correre subito dopo una pioggia abbondante. I pollini saranno in parte trasportati a terra dalle gocce di pioggia e sarà minore la concentrazione pollinica ambientale nell’aria da respirare. Si possono consultare anche apposite app per sapere come e quanto si modifica la concentrazione pollinica. Utile anche modulare il tragitto di corsa evitando aree dove l’esposizione ai pollini sarebbe maggiore: parchi, prati ecc. E’ inoltre meglio respirare con il naso e non con la bocca perché così una minor quantità di allergeni potrà arrivare al polmone. Se concomita una congiuntivite, possono essere utilizzati degli occhiali, con protezione laterale per evitare, il più possibile, il contatto del polline con gli occhi.

Quali sport può praticare un bambino che ha asma bronchiale?

Il bambino asmatico deve essere sollecitato a praticare qualunque tipo di sport, ad esclusione degli sport subacquei e dell’equitazione nel caso in cui sia allergico alla forfora (pelo) del cavallo. Ricordiamo che la corsa rimane comunque l’attività sportiva più asmogena, cioè più capace di innescare, in bambini asmatici, l’attacco di asma bronchiale. Bene comunque il nuoto che sviluppa molto la muscolatura della gabbia toracica. Attenzione però ai vapori di Cloro, che rimangono sulla superficie dell’acqua della piscina e, inalati, possono indurre broncocostrizione, ma solo in alcuni pazienti asmatici.

E’ vero che lo sforzo fisico, generato dall’attività sportiva, può facilitare l’insorgenza di asma bronchiale?

Sì questo è possibile, ma solo in alcuni soggetti portatori di asma bronchiale. E’ definito asma da sforzo e può manifestarsi durante o dopo l’attività fisica. E’ diagnosticabile con una spirometria eseguita in condizioni basali e poi ripetuta, ad intervalli di alcuni minuti, dopo uno sforzo fisico standardizzato, come la corsa sul tapis-roulant. Questi pazienti asmatici possono ugualmente svolgere attività sportiva ma vanno premedicati con farmaci prima dello sforzo fisico.

Cosa deve fare la persona allergica quando torna a casa dopo aver praticato sport all’aperto?

E’ bene togliersi subito i vestiti e lavarli. Utile una doccia, lavandosi sempre anche i capelli. Se necessario, effettuare un lavaggio nasale con soluzione fisiologica per rimuovere, almeno parzialmente, gli allergeni penetrati nel naso. In periodo di esposizione pollinica è utile anche tenere chiuse le finestre di notte.