A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale
“Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.” (Galileo Galilei)
Il periodo delle ferie è nel suo più caldo momento, quest’anno in particolar modo. Chi ha un difetto visivo ha il desiderio di liberarsi dagli occhiali e di guardare paesaggi e nuovi orizzonti con occhio libero. Le lenti a contatto (LAC) sono la soluzione più adatta a questo scopo, e sono più usate proprio in questo periodo dell’anno.
Sono un’invenzione relativamente recente, ma ebbero origine da un’intuizione di Leonardo da Vinci. Oggi sono costruite con macchine a controllo numerico e con materiali estremamente compatibili con l’occhio. La trasmissibilità all’ossigeno è molto elevata e la tollerabilità e il comfort nell’uso è di alto livello.
Vi sono LAC che correggono la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo, ed anche la presbiopia.
A parte le relativamente rare lenti gas permeabili semirigide, la maggior parte sono di tipo morbido, cioè fatte di speciali polimeri ad alto contenuto acquoso e dalla consistenza semi-gelatinosa, e delle quali tratteremo.
Esistono per uso mensile o quotidiano, chiamate anche usa e getta. Ma…
… per vivere il periodo estivo in spensieratezza e sicurezza occorre rammentare alcune basilari regole di comportamento e uso delle medesime, per non trovarsi nel pieno delle vacanze con la vista compromessa e occhi rosso fuoco.
Esse sono un presidio medico chirurgico e vengono a contatto della superficie oculare anteriore più importante per la visione: la cornea.
Imprescindibile è un consulto medico oculistico professionale che dia il preventivo consenso all’uso delle LAC, in base alle caratteristiche dell’occhio e al riscontro di una sufficiente lacrimazione, che sia anche di buona qualità. La scelta del materiale più idoneo sarà competenza, successivamente, del tecnico optometrista, che darà anche indicazioni sull’uso delle medesime.
In base al numero dei giorni di vacanza munirsi del numero adeguato di pezzi, dei liquidi per la manutenzione e di eventuali colliri da utilizzare prima e durante l’uso.
Non dimenticare di avere con sé l’occhiale con la giusta gradazione, per quando non si usano; e degli occhiali da sole da utilizzare, con le LAC indossate, in presenza di forte riverbero.
Prima di maneggiare le lentine lavare sempre molto bene le mani, ed evitare saliva o altri rimedi casalinghi per umettarle. Gli specifici prodotti, meglio se in monodose, sono certo più igienici e da preferire.
Meglio evitare…
di portare molte ore di seguito o addirittura tutta la giornata le lentine. Ogni sei ore un intervallo, di un paio d’ore, è necessario per ripristinare l’ossigenazione della superficie corneale e la lacrimazione.
Non usare più di un giorno le LAC giornaliere. Si chiamano appunto usa e getta.
Non sottoporsi a trattamenti con lampade abbronzanti con indosso le LAC. O restare molte ore sotto al solleone senza adeguata protezione degli occhi.
Non fare il bagno in mare o in piscina con le LAC, così come la doccia. I germi patogeni si possono letteralmente infilare sotto alla lente e provocare pericolosissime infezioni.
Non usarle se gli occhi si arrossano e si forma secrezione, così come in presenza di annebbiamenti improvvisi o di fastidio assimilabile alla sensazione di sabbiolina.
Sembra banale ma in realtà succede: non dormire mai con le lenti morbide indossate.
Durante lunghi voli aerei instillare ogni 30-45 minuti dei colliri a base di lacrime artificiali per evitare l’eccessiva evaporazione indotta dall’aria forzata della cabina.
Aggiungiamo un pizzico di buon senso e avremo la possibilità di trascorrere un rilassante, meritato, periodo di pausa dal frenetico quotidiano lavoro.