Dalla convinzione errata che la pasta di grano faccia ingrassare, sono nate nuove tipologie che si caratterizzano per gli insoliti ingredienti utilizzati ma anche per formati innovativi, come la pasta a C, simile ad un bucatino aperto.
Un cambiamento dovuto non solo alla diminuzione del consumo di pasta (se nel 2015 ne consumavamo 26-28kg pro-capite all’anno, ora in Italia se ne consumano 23kg), ma alla necessità di venire incontro ad uno stile di vita sempre più frenetico (con formati di pasta a cottura più veloce) e ad un’alimentazione sempre più sana.
Dalla pasta integrale o con grani antichi (come Senatore Cappelli, Timilia e Saragolla), si è passati a realizzare impasti con estratti vegetali come curcuma, zenzero, ginseng, con carbone vegetale, lupini o puree di frutta e verdura. Questi ingredienti conferiscono alla pasta un potere antiossidante, digestivo e a basso contenuto glicemico.