PREVENZIONE E PANDEMIA: IL RESOCONTO DEL CENTRO DIAGNOSTICO ITALIANO

Dopo più di due anni di emergenza pandemica è tempo di riflettere sugli effetti collaterali che ha provocato. Ad esempio, quali sono le conseguenze fin da ora tangibili sul fronte della prevenzione?

Risponde alla domanda Bruno Restelli, Direttore del Poliambulatorio e Responsabile dei Check Up del Centro Diagnostico Italiano, struttura convenzionata con Ente Mutuo Regionale: «Attualmente la popolazione italiana si divide in due grandi gruppi: coloro che nel corso degli ultimi due anni non hanno eseguito alcun accertamento o ne hanno ridotto drasticamente la frequenza, sottoponendovisi solo in caso di patologie evidenti e che quindi ora devono recuperare il tempo preso. Dall’altra parte invece abbiamo le persone che hanno contratto il SARS-Cov-2 in forma lieve, media o più grave che ora devono sottoporsi a un programma di accertamenti per individuare eventuali conseguenze dovute al virus ».

In questo contesto, le strutture ospedaliere stanno già cominciando a registrare un incremento degli accessi, che generano lunghe liste d’attesa, e di diagnosi di patologie già a uno stadio avanzato che necessitano di interventi e degenze d’urgenza. «Avvalersi di una copertura sanitaria integrativa rappresenterà sempre più un vantaggio per i cittadini – commenta il dottor Restelli – e avere partner come Ente Mutuo ci consente di offrire ai loro Soci tutti i nostri servizi senza doversi preoccupare dei tempi. Da poco abbiamo esteso la convenzione anche per i poliambulatori CDI Bionics Navigli e Bicocca così da coprire tutte le strutture localizzate sul territorio di Milano».

Prevenzione e diagnostica sono da sempre i capisaldi dell’offerta del Centro Diagnostico Italiano; a tal proposito, il dottor Restelli racconta: «I nostri punti di forza sono l’ampia disponibilità di servizi e la capacità di personalizzare i singoli check-up di analisi preventiva. Il nostro approccio prevede lo studio dell’anamnesi del paziente, considerando anche l’età e il sesso, per poi proporre una serie di controlli volti a individuare la presenza delle patologie più frequenti, ovvero quelle che coinvolgono la sfera cardiovascolare, metabolica o oncologica». Il Dottore inoltre specifica l’importanza di confrontarsi con il proprio medico curante per programmare controlli preventivi, fondamentali anche per favorire un maggior risparmio sia per il singolo cittadino che per l’economia nazionale.

«Una prevenzione generale però non basta – conclude Bruno Restelli – L’ideale sarebbe anche sottoporsi a una serie di controlli più specifici per rilevare eventuali problemi gastrointestinali o legati al fumo. La pandemia inoltre ha portato a un aumento delle patologie psicologiche, che vanno diagnosticate e affrontate prima che diventino patologiche».

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27/09/2022