TESTAMENTO BIOLOGICO, UN PASSO DI CIVILTÀ

È stata intensa e sentita la partecipazione del pubblico all’incontro dal titolo “Testamento biologico. Una scelta responsabile”, tenutosi il 15 maggio a Milano, organizzato da Ente Mutuo Regionale in collaborazione con Vidas.
A dibattere su conseguenze e implicazioni della legge 219 del 22/12/2017 in materia di DAT, le Disposizioni Anticipate di Trattamento sono stati infatti i relatori insieme agli stessi ospiti, che sono intervenuti, hanno chiesto approfondimenti, hanno espresso dubbi… – segno di una grande partecipazione su un tema così delicato che “tocca non solo il fine vita, ma soprattutto la vita”, come ha specificato Giada Lonati, medico palliativista e direttore socio-sanitario di Vidas. “Chi conosce la realtà della sofferenza sa che le ideologie a poco servono in questi casi. Meglio sarebbe concepire la morte non come un fatto clinico bensì come un evento esistenziale, implicito nel concetto stesso di vita”. Ragione per cui proprio fino a che si è consapevoli e “competenti”, come recita la legge, “sarebbe opportuno compiere delle scelte meditate in merito al proprio destino di salute. Il testamento biologico o DAT – ha precisato il professor Gustavo Galmozzi, membro dell’Advisory Board di Confcommercio Milano e Direttore Medico dell’Istituto Tumori Milano – costituiscono infatti la piena espressione della volontà della persona”.
A contribuire energicamente al dibattito da un punto di vista filosofico e giuridico è stata poi Patrizia Borsellino, bioeticista scrittrice, professore di Filosofia del diritto all’Università di Milano Bicocca e membro del comitato scientifico Vidas: “Questa legge si qualifica come una conquista di civiltà, anche se bisogna ammettere che non è caratterizzata da una totale innovazione. I meriti più evidenti del testo riguardano la chiara definizione dei ruoli di cui sono investiti i diversi soggetti, ma anche l’aver individuato l’ampiezza e i limiti del mandato stesso di cura”.
Riflessioni e pareri su un testo talmente “giovane” e ricco di spunti che deve essere ancora molto divulgato e dibattuto per essere appieno compreso. In questo Giuseppe dalla Costa, direttore di Ente Mutuo Regionale, ha ribadito l’impegno morale dell’ente in merito al farsi promotore di dibattiti su temi di questa portata, “certi che la salute e il benessere psico-fisico delle persone passi anche da un percorso di consapevolezza”.