VI RACCONTO IL PROGETTO RIPARTIAMO 2021

A cura di Alberto Martelli, pediatra ospedaliero convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Premessa
Era da tempo che avevo in animo di realizzare questo progetto e finalmente era maturato il momento giusto. Ricambiare l’affetto e l’impegno che le Associazioni pediatriche di volontariato infondono, ogni giorno, nel lavoro che svolgono per i nostri bambini. Questo progetto nasce infatti da un sentimento di profonda riconoscenza verso le Associazioni che ci affiancano con impegno, continuità e tanto tanta affettività. Senza di loro, sarebbe quasi impossibile pensare al nostro lavoro di pediatra, per tutti i progetti che si realizzano insieme, sempre con idee nuove, allegria e tanta voglia di fare. Quando ho prospettato il progetto al Presidente dell’Associazione “Davideildrago”, la più importante Associazione di volontariato che lavora al nostro fianco, ho trovato la solita accoglienza e, nel contempo, il consueto entusiasmo per la realizzazione del progetto. Un minuto dopo che avevo illustrato la mia idea, che consisteva nell’andare in bicicletta da Milano a Pantelleria facendo tappa in alcune delle più importanti Pediatrie italiane per conoscere, di persona, i Rappresentanti delle Associazioni, il Presidente era già al lavoro per risolvere i primi problemi organizzativi. Come si fa a non voler bene a questa e a tutte le altre Associazioni?

La rete e gli obiettivi del progetto
Le Associazioni pediatriche di volontariato hanno patito e stanno patendo, nel periodo Covid, molte restrizioni che hanno riguardato sia l’attività in generale che la frequenza nei Reparti pediatrici. Occorreva dar loro nuovo ossigeno e nuove idee. In realtà abbiamo sempre pensato che, all’interno delle Associazioni, ci fosse una forza presente ma ancora inespressa: il lavorare insieme fra di loro. Occorreva creare un sistema di osmosi dove alcune competenze, più rappresentate, ad esempio, in un’Associazione, potessero essere messe a disposizione delle Associazioni che non ne erano in possesso e viceversa. Occorreva però creare una rete per sottospecialità pediatriche. In realtà credevo di aver avuto un’idea originale. Non lo era per niente. Sono venuto così a conoscenza che già esisteva la Federazione che raccoglie le Associazioni di volontariato dell’area oncologica pediatrica e dell’area della diabetologia pediatrica. Probabilmente ne esisteranno anche altre. Però non era stata ancora costituita la Federazione delle Associazioni dell’allergologia pediatrica. L’utilità di una rete per sottospecialità garantisce l’interesse comune ad alcuni progetti. Non si possono mettere insieme Associazioni che hanno obiettivi troppo differenti. Ad esempio, nel corso del nostro progetto, siamo stati accolti, nella tappa di Roma,  dall’Associazione “ Davide Ciavattini”. Un’Associazione splendida e vigorosa che mette a disposizione di bambini oncologici e delle loro famiglie una struttura di accoglienza molto ben organizzata e polifunzionale per accogliere l’intera famiglia durante le prolungate cure dei figli malati. Ovviamente questa esigenza è prevalentemente pertinente all’oncologia pediatrica e altre patologie pediatriche, come quelle allergiche, hanno finalità diverse come insegnare nelle scuole i percorsi di primo intervento per l’anafilassi da alimento oppure la gestione del bambino/ragazzo con asma che fa sport ecc. Pertanto devono collaborare fra di loro, le Associazioni che hanno finalità comuni. Il principale obiettivo del progetto “RipartiAMO 2021” è stato pertanto quello di creare una rete, termine davvero abusato in questi anni, o, meglio, un  portale, nel web, dove creare un registro delle varie Associazioni allergologiche di volontariato per poter porre, in tempo reale, i progetti in essere e far collaborare fra loro, se lo desiderano, Associazioni differenti ma della stessa area. La possibilità di mettere in luce e fare cassa di risonanza a molti progetti delle Associazioni potrebbe facilitare la collaborazione e richiamare anche l’attenzione di media e delle Aziende di settore.

Un secondo, ma non secondario, obiettivo del progetto era quello di offrire, da parte mia, alle varie Pediatrie visitate, momenti di formazione allergologica su diverse tematiche, casi clinici compresi. Dobbiamo essere sinceri. Siamo davvero stufi, dopo circa un anno e mezzo, di webinar. Molto meglio confrontarsi in presenza, rispondendo alle dotte domande degli specializzandi e discutendo, in diretta, gli aspetti controversi di alcuni temi. Terzo, ma non ultimo obiettivo, era quello di raccogliere le diverse esigenze di alcune Pediatrie e Associazioni, e attraverso una raccolta fondi, soddisfare le richieste, ove possibile. Alla fine possiamo affermare che i tre obiettivi prefissati sono stati raggiunti con successo.

La pianificazione del viaggio: perché in bicicletta
Tutti noi, dopo un lungo lockdown, più o meno vissuto stando gran parte del tempo in Ospedale o a casa, avevamo una gran voglia di natura, libertà, aria pura, e, anche, di muoverci. Quale mezzo, meglio della bicicletta, per realizzare questo progetto? In realtà volevamo, attraverso la bicicletta, rappresentare e ripagare il lavoro quotidiano delle Associazioni costituito sempre da idee nuove, forza, continuità, dal non mollare mai di fronte alle fatiche ed avversità, e dal credere sempre nell’obiettivo proposto. La bicicletta incarnava davvero tutti questi aspetti e, con altri tre ciclisti, accompagnati da un camper che ci faceva da ammiraglia, abbiamo deciso di cominciare ad allenarci assiduamente per consolidare la preparazione volta a questo traguardo. Ricordo allenamenti invernali, con un freddo cane. Non si sapeva mai come vestirsi. Ma l’entusiasmo cresceva e ormai, come si suol dire, eravamo dentro fino al collo.  Passando alla pianificazione del viaggio ciclistico, si realizzava, fin da subito e da rapidi calcoli, che tutto il percorso doveva essere realizzato in meno di un mese per le esigenze di tutti i partecipanti (lavoro, ferie, famiglia ecc.). Pertanto, non potendo zigzagare per tutta l’Italia, già sapevamo, in partenza, che alcune aree geografiche sarebbero state escluse. Ovviamente escluse solo dal viaggio ciclistico, non dalla possibilità di aderire alla rete, in un secondo momento.  Il tracciato ciclistico, da Milano a Pantelleria, aveva infatti il significato che questo progetto era per tutte le Associazioni, nessuna esclusa, comprendendo tutto il territorio nazionale, fino al lembo più estremo. Inoltre le tappe andavano pensate in maniera tale che la ripartizione chilometrica fosse equa, fra le varie tappe, e il percorso del mattino si realizzasse in un terzo della tappa giornaliera perché bisognava essere puntuali nelle varie Pediatrie per l’accoglienza e per la formazione allergologica da offrire. Nel pomeriggio dovevano essere coperti i rimanenti 2/3 della tappa giornaliera perché, alla sera, si poteva arrivare anche tardi, senza compromettere l’organizzazione giornaliera.

Il racconto del viaggio
Davvero non saprei da dove iniziare. Troppi i ricordi, le persone conosciute, i sorrisi, gli abbracci, finalmente, e chissà quanti momenti ancora. La prima tappa è stata Pavia dove, tutti gli specializzandi schierati, ci hanno augurato buon viaggio. In un periodo di drastica carenza di Pediatri, è sempre bellissimo vedere un’ottantina di giovani Pediatre/i, in un colpo solo. Poi a Parma dove ci sono state dedicate, da una splendida schola cantorum di bambini e ragazzi, alcuni brani, davvero uno più bello dell’altro. A Bologna accoglienza festosa con buone sensazioni per progetti futuri. Ovviamente erano contemplati, nel viaggio, anche alcuni giorni di riposo e, così, tutti a Castrocaro Terme, dove ho casa, e dove il Sindaco ci ha riservato un’affettuosa accoglienza. Ora andava valicato l’Appennino. La scelta del passo era caduta sul Muraglione, passo appenninico non impegnativo perché il valico non supera i 1.000 m. A Firenze, vista l’impossibilità di accesso al Meyer per il Covid, siamo stati festosamente accolti in una splendida villa fiorentina, la Quiete, con annessa visita guidata al Museo. Poi, proseguendo, tappa di Empoli, dove siamo stati scortati, inaspettatamente, da una squadra ciclistica locale di bambini e Pisa dove siamo stati travolti dall’affetto dell’Associazione locale. L’ultima tappa toscana è stata a Grosseto dove il Sindaco ci ha accolto con calore e dove dei “Supereroi” si sono calati lungo le pareti dell’Ospedale per allietare i bambini ricoverati. Entrati nel Lazio tappa obbligata al Bambin Gesù e successiva affettuosa e partecipe conoscenza con Associazioni dell’area extra-allergologica. In Campania ci aspettavano a San Crispino d’Aversa dove abbiamo avuto una festosa accoglienza anche dai Carabinieri in una struttura confiscata alla camorra e ora adibita a palestra per l’insegnamento delle arti marziali. La tappa di Napoli è finita in Università, nuovamente a contatto con molti specializzandi per la formazione e poi ripartenza verso la Basilicata, a Matera con il G20 terminato il giorno prima. Successiva tappa a Policoro, sempre in Basilicata, sempre all’Ospedale, dove, come fanno affettuosamente da quelle parti, siamo stati inondati di cibo che ci è servito a rinvigorire le pedalate. Poi ingresso nell’ottava regione attraversata, la Calabria, troppo montuosa per i miei gusti ciclistici, dove abbiamo fatto tappa a Crotone, con strepitosa accoglienza dell’Associazione locale, e Catanzaro, con indimenticabile arrivo in salita in mezzo a folate di vento paurose. Poi, tornati sul Tirreno, arrivo a Reggio Calabria con nuova festosa accoglienza in Ospedale per tutti noi. Di corsa al traghetto dello stretto, a Villa San Giovanni, per caricare bici e camper (fare in bici lo stretto era veramente pretendere troppo) con bacio allo sbarco alla terra di Sicilia, come detto ultima regione conquistata. Poi a Messina accoglienza festosa con tanto di gruppo folkloristico in costume e molto altro. Ma come si fanno a dimenticare quelle arancine e quei cannoli? Poi passaggio a Cefalù (ma quanto è bello il Duomo?) dove siamo stati accolti dalle Autorità locali e poi prosecuzione per Palermo, dove abbiamo avuto l’onore di essere ospitati alla “Casa di Paolo” dove Salvatore, fratello di Paolo Borsellino e il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ci hanno dedicato un intero pomeriggio raccontandoci i misteri di Palermo. Noi tutti zitti ad ascoltare con grande interesse. Poi, finalmente Trapani e l’imbarco per Pantelleria dove abbiamo effettuato, all’Ospedale,  la donazione di un pulsossimetro. Ora era tempo di riposarsi. Finalmente.

Le tappe effettuate nel percorso ciclistico

Cosa ci aspetta ora
La Commissione della SIAIP per la famiglia, la scuola e le Associazioni avrà ora il compito di finalizzare il progetto per renderlo attivo e fare in modo che le Associazioni possano vedere i progetti altrui in tempo reale. Questa sarà la base per collaborare su progetti analoghi. Poiché le Associazioni devono essere considerate, fra loro, inter pares, si potrà accedere a questo portale, non attraverso il sito di una singola Associazione ma tramite il sito SIAIP che farà, super partes, da garante. Si avrà un registro delle Associazioni che, per partecipare al network, dovranno descrivere la loro attività, specificare i contatti, ed avere uno spazio dedicato per i progetti futuri. Anche se di solito non lo dice nessuno, noi speriamo di essere copiati. Senz’altro si potrebbe creare, per altre sottospecialità pediatriche, un progetto simile al nostro. La realizzazione di una Federazione per altra sottospecialità pediatrica sarebbe solo la conferma che il nostro pensiero ha colpito nel segno.