VOLANO E VOLANO. LE MOSCHE VOLANTI DELL’OCCHIO

A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Possono comparire improvvisamente, davanti allo sguardo, una o più moschine, o una ragnatela, o una nuvoletta semitrasparente, e alzando la mano davanti agli occhi come per rimuoverla ci si accorge invece che questa nuova cosa non solo non se ne va, ma anzi, fastidiosamente continua a ondeggiare e a fluttuare davanti agli occhi. Siamo in presenza delle miodesopsie o corpi mobili vitreali, comunemente dette anche “mosche volanti”.

Esse sono avvertite maggiormente con forte contrasto luminoso, come ambienti particolarmente illuminati e con pareti omogeneamente chiare, o con il cielo terso. Interessano uno o entrambi gli occhi. Ma da dove hanno origine? L’interno del bulbo oculare è completamente occupato da una sostanza gelatinosa e trasparente chiamata gel vitreale, che mantiene la forma tondeggiante dell’occhio.

Questa sostanza è composta in prevalenza di fibre collagene, di acqua e sali minerali e ha l’aspetto e la consistenza del bianco dell’uovo. Non possedendo vasi sanguigni, che ne impedirebbero la trasparenza, il suo metabolismo è estremamente lento e non ha la possibilità di essere rinnovato come avviene per altri tessuti del corpo umano.

Se il gel vitreale alla nascita è ben idratato, consistente e limpido, durante la vita subisce delle costanti trasformazioni che ne alterano l’originaria densità che porta, col trascorrere degli anni, insieme con una riduzione dell’idratazione, al formarsi di addensamenti di varia forma e consistenza. Sono presenti già in età giovanile nelle miopie, specie se elevate. Queste trasformazioni sono considerate fisiologiche e corrispondono all’età biologica del soggetto.

Le miodesopsie sono assai frequenti dopo i quaranta anni circa, soprattutto in caso di scarsa idratazione, di forte stress, o di sforzi fisici considerevoli e forte sudorazione. Anche traumi oculari o infiammazioni interne dell’occhio sono, a volte, responsabili di un incremento di questo disturbo. Possono giungere inoltre dal distacco del vitreo dalla parte posteriore interna del globo oculare, momento che è avvertito come l’improvviso formarsi di una nuvoletta tondeggiante e pervicacemente stabile davanti all’asse visivo.

Nella maggioranza dei casi, però, queste alterazioni sono condizioni benigne con le quali è necessario convivere. L’uso di occhiali polarizzati riduce fortemente il disagio. La cura migliore consiste in primo luogo in un’idratazione corporea adeguata, associata all’assunzione, per periodi di circa uno o due mesi, di integratori specifici per l’occhio a base di sali di potassio, magnesio, vitamina C e precursori del collagene. Un’alimentazione che comprenda molta frutta, verdura, bevande non zuccherate a base di frullati è un valido presidio preventivo. Non spariranno quelle presenti, ma frenerà il formarsi di nuove miodesopsie.

Quando preoccuparsi? Se oltre ai corpi mobili si avvertono contemporaneamente dei piccoli lampetti luminosi, chiamati fosfeni, che persistono insistentemente durante i giorni e appaiono sempre in uno specifico settore dello sguardo, allora è meglio non sottovalutare il problema. Potrebbe trattarsi di una complicazione provocata dall’eccessiva aderenza del vitreo sulla superficie retinica e della conseguente trazione, con possibilità di lacerazione o sollevamento della delicata e sottile membrana retinica sensoriale. Un trattamento sollecito con un laser retinico, in ambito ambulatoriale, può essere efficace per risolvere il problema, ed evitare che possa evolvere in più complesse situazioni.

20/03/2023