Come nutrirsi bene anche senza la “schiscetta” da casa
A cura di Giulia Rubetti, Biologa Nutrizionista, volontaria associazione Robin Foood Onlus
Quando il tempo scarseggia e il lavoro non dà tregua, trovare un pasto pronto diventa una necessità. Spesso però ci si chiede: pranzare in mensa fa male alla linea? È possibile mangiare in modo sano anche fuori casa?
La risposta è sì: con qualche accorgimento e un pizzico di educazione alimentare, anche la mensa può diventare un valido alleato del benessere.
Comodità e risparmio, ma con attenzione
Non riuscire a tornare a casa per pranzo è ormai la regola per molti. In questi casi, la mensa rappresenta una soluzione pratica: si risparmiano tempo e soldi, si evita lo stress di preparare ogni giorno la “schiscetta” e, in molti casi, si può contare su menù studiati con l’aiuto di dietisti o nutrizionisti. Certo, molto dipende dalla qualità della cucina e dagli ingredienti utilizzati, ma in generale è possibile mangiare bene anche in mensa.
Le scelte smart: semplicità e equilibrio
Per evitare di appesantirsi o prendere peso, la parola d’ordine è semplicità. Ecco alcuni consigli pratici:
- Scegliete un secondo piatto semplice: una bistecca ai ferri, un filetto di pesce, un fuso di pollo o una monoporzione di formaggio fresco.
- Accompagnate sempre con verdure, meglio se crude per poterle condire a piacere, e aggiungete una porzione di pane (meglio rispetto a grissini e crackers).
- Concludete il pasto con un frutto di stagione, per un apporto naturale di vitamine e fibre.
Evitate invece i primi piatti troppo elaborati: risotti ai formaggi, pasta alla carbonara o al forno, sformati e tortini spesso contengono molti grassi nascosti. Possono sembrare porzioni piccole, ma le calorie sono elevate e poco sazianti.
Il piatto unico? Sì, ma ben composto
Se preferite un piatto unico, l’ideale è puntare su insalate di cereali: riso con tonno e verdure, farro con pomodorini e pollo, orzo con legumi, cous cous vegetariano. Sono piatti completi, leggeri e sazianti.