COLESTEROLO E ALIMENTAZIONE, ISTRUZIONI D’USO

Risposte a cura di: Dott.ssa Carla Lertola, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, presidente e cofondatrice associazione Robin Foood Onlus

Nella prima puntata della nuova rubrica di Ente Mutuo, la dottoressa Carla Lertola ha introdotto il tema del colesterolo, specificando il valore di questo componente per il nostro organismo ma anche i rischi legati all’eccessiva quantità nel sangue (leggi qui l’articolo).

In questa puntata la dottoressa risponderà alle domande più specifiche relative alla corretta alimentazione da seguire in caso di ipercolesterolemia.

  • È vero che bisogna abolire i formaggi?

La risposta è no! I formaggi devono continuare a far parte dell’alimentazione di una persona con ipercolesterolemia ma è importante considerarli come un secondo piatto e non come un “contorno” o uno snack. Attenzione però anche agli altri latticini che si mangiano durante la giornata (come lo yogurt, il latte) così da non esagerare con le dosi di queste proteine animali. Le linee guida infatti consigliano di mangiare i formaggi 2/3 volte alla settimana come secondo piatto. Le porzioni invece cambiano in base alla tipologia: 100gr se formaggio fresco e 50gr se stagionato.

Nota bene: tra 50/60gr di gorgonzola o taleggio e la stessa quantità di formaggi freschi non c’è differenza di calorie, grassi e colesterolo, salvo altre indicazioni.

  • Come comportarsi con il consumo di pesce e carne in caso di colesterolo alto?

Non bisogna eliminare questi alimenti dalla dieta ma consumarli seguendo le linee guida. Per il pesce è indicato il suo consumo 2/3 volte alla settimana. In caso di ipercolesterolemia, però, è necessario ridurre il consumo di molluschi (vongole, cozze, ostriche etc.) in cui è presente il colesterolo, come anche nei cefalopodi e nei crostacei (nota bene: in realtà nel corpo dei gambero&co non è presente colesterolo, ma solo nella testa!).

Per quanto riguarda la carne, invece, è meglio preferire tagli magri non tanto per il quantitativo di colesterolo (che è contenuto soprattutto nelle parti magre) quanto per la presenza di trigliceridi che sono l’altra componente grassa presente nel sangue. È importante anche mangiare con grandissima parsimonia i salumi (meglio se sgrassati o magri) non più di 1 o 2 volte a settimana in piccole porzioni. Con i salumi vale anche lo stesso discorso dei formaggi: vanno considerati dei secondi piatti e non uno snack!

  • Ipercolesterolemia e alcool: perché bisogna eliminarlo dalla dieta?

Se i dolci sono i primi alimenti da limitare al massimo in caso di colesterolo alto, al secondo posto c’è l’alcool per i suoi effetti negativi sul fegato. L’ipercolesterolemia infatti è spesso associata al fegato grasso, quindi ridurre il consumo di alcool non è legato al colesterolo in sé ma alla salute dell’organo. L’alimentazione quindi deve considerare diverse variabili, che solo un esperto conosce: oltre al fegato, infatti, è importante pensare anche alla salute della cistifellea perché un eccesso di colesterolo, da cui nascono i sali biliari, aumenta il rischio di calcoli biliari.