PARTO IN CASA O IN OSPEDALE?

L’emergenza Coronavirus ha totalmente stravolto le nostre abitudini per reprimere la paura di contrarre il virus. Il timore è raddoppiato tra le donne in dolce attesa e, per questo, durante la fase 1 dell’epidemia è aumentata la richiesta di partorire in casa. Per coloro che prendono questa decisione, però, è importante sapere quali sono le differenze rispetto a partorire in ospedale.

Innanzitutto, il parto in casa è sicuramente più pericoloso se non si prendono le giuste precauzioni: aumenta il rischio di mortalità del bambino e anche l’indice di Apgar, un punteggio dato al neonato sulla base di frequenza cardiaca, tono muscolare, attività respiratoria, riflessi e colorito della pelle, varia sensibilmente. Per non bastare, in ospedale il neonato può essere sottoposto ad una serie di screening e valutazioni cliniche che risultano difficili o addirittura impossibili da fare a casa.

Non tutte le donne, però, hanno la libertà di scegliere se partorire in casa o in ospedale. I requisiti che bisogna avere sono: godere di buona salute, età gestazionale compresa tra 37 e 41 settimane, gravidanza fisiologica e presentazione del feto cefalica.

06/07/2020